LA SCLEROMOUSSE



Lorenzo TESSARI, Fondazione Gl. BASSI, Trieste ITALY
lortes@icmnet.net


INTRODUZIONE:

La terapia sclerosante delle varici ha subito negli ultimi anni radicali evoluzioni e cambiamenti.
Nel 1944 ORBACH introduce la tecnica dell'air-block.
Nel 1989 KNIGHT e VIN presentarono (già in precedenza Schadeck e Brizzio avevano segnalato simili esperienze) una tecnica di scleroterapia ecoguidata dei grossi tronchi venosi.
Nel 1997 CABRERA presentò i risultati a 5 anni di terapia sclerosante della sua Mousse a microbolle ottenuta con un farmaco sclerosante detergente, CO2, ed un tensioattivo del quale non ha ancora comunicato le caratteristiche. Per la prima volta era possibile eseguire una sclerosi in assenza di sangue nel lume vascolare e l'assioma di Tournay che asseriva che non è importante la concentrazione del prodotto nella siringa ma all'interno della vena, e che la zona di contatto dell'agente sclerosante con l'endotelio decresce con l'aumentare del diametro venoso così che un liquido sclerosante si diluisce in proporzione diretta al calibro del vaso e alla distanza dal punto di iniezione, con l'avvento della "sclero-mousse" perde quasi totalmente il suo valore; il tempo di contatto della sclero-mousse con l'endotelio è molto lungo e la diluizione della stessa, che è minima, non è più strettamente in rapporto al calibro del vaso né al punto di iniezione.
Nel 1997 MONFREUX ottenne una mousse a bolle relativamente piccole in siringa di vetro mettendo in trazione dolce lo stantuffo della siringa, mantenendo chiuso il cono della stessa.
Nel 1999 Lorenzo Tessari presenta la sua nuova tecnica di produzione della Sclero-Mousse definita tecnica del TOURBILLON.
La tecnica si basa sull'uso contemporaneo di due siringhe di plastica monouso sterili e di alcuni particolari raccordi di plastica ugualmente sterili.
Mescolando nelle due siringhe, alle dosi scelte, l'aria sterile ed il Fibro-vein® (tetradecilsolfato di sodio purificato), o altri sclerosanti tensioattivi, in pochi secondi si ottiene una mousse densa e compatta che può essere iniettata alle dosi stabilite.
ll farmaco che non viene utilizzato resta nelle siringhe, in un ambiente sterile, e può essere riutilizzato per produrre altra mousse.
La più grande o più piccola dimensione delle micro-bolle d'aria e farmaco può dipendere da una serie di fattori quali la tipologia del raccordo, le siringhe impiegate, etc...

VANTAGGI DELLA SCLEROTERAPIA CON "SCLERO-MOUSSE" CON FIBRO-VEIN®

1- Utilizzazione di minor quantità totale di farmaco sclerosante e quindi riduzione delle complicanze legate all'iniezione di eccessive quantità di liquido sclerosante, o all'eventuale stravaso.
L'uso inoltre del Tetradecilsolfato di Sodio purificato (Fibro-Vein®) per la produzione della sclero-mousse ha permesso di ridurre drasticamente ( nessuna nei casi da noi trattati) le complicanze su base allergica.
2- Maggior tempo di contatto dello sclerosante con l'endotelio venoso e pertanto miglior effetto terapeutico
3- La scarsa diluizione della sclero-mousse da parte del sangue ed il dislocamento dello stesso da parte della mousse all'interno del vaso permette l'utilizzazione di questa metodica anche in patologie molto difficili da trattare con la scleroterapia, come le displasie vascolari.
4- L'ecogenicità della sclero-mousse permette una scleroterapia ecoguidata e di poter seguire il dislocamento guidato della mousse stessa.

RISULTATI

I pazienti sono stati tutti sottoposti ad un attento e dettagliato esame clinico con studio ecocolordoppler delle vene da trattare (salvo le varici reticolari e le teleangectasie).
E' stata utilizzata la sclero-mousse di Fibro-vein ® dall' 1% al 3% per le varici fino a 12 mm di diametro (assi safenici, recidive ecc.) mentre per le teleangectasie e reticolari è stata usata la sclero-mousse allo 0,1% o quella allo 0,2%.
Il rapporto farmaco-aria è stato da 1a 3, sino ad 1 a 5.
La dimensione migliore delle siringhe da utilizzare è risultata di 3 e 5 ml.
Il numero minimo di passaggi nel rubinetto per ottenere un'efficacia accettabile del sistema è risultato di 5 anche se , per ottenere un effetto ottimale, 10 passaggi completi (avanti e indietro ) sono risultati la migliore opzione.
La compressione post-sclerosi è stata eccentrica nel punto di iniezione per 24 ore e globale sull'arto trattato con l'uso di una calza elastica KL1 o KL2 per l'intero arco della cura.
I controlli sono stati settimanali con l'eventuale esecuzione di trombectomie ed evacuazione dei coaguli utilizzando un ago 18G.
E' stata fatta una valutazione ecografica ( salvo che per le reticolari e teleangectasie ) dello spasmo immediato e dei risultati a distanza di 7 di 14 e di 21 giorni.
Non sono state rilevate complicanze maggiori, né locali né generali, salvo un episodio di varicoflebite segmentaria, registrato per eccessiva reazione di un ramo collaterale safenico.

CONCLUSIONE

La ricerca intrapresa ha ottenuto gli scopi prefissati, creando una metodica in grado di produrre una " sclero-mousse " con le ricercate caratteristiche di densità, compattezza, riproducibilità, sterilità e basso costo.
Attualmente lo scopo del lavoro è quello di standardizzare, per renderle utilizzabili da tutti i flebologi, le mescolanze e le dosi della sclero-mousse.

REFERENCES

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